RESOCONTO: ATTUALITÀ NEL LINFEDEMA E NELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE CATANIA, 7 GIUGNO 2019

Nell’ambito dell’attività congressuale dell’anno, la sezione AIDM di Catania il 7 giugno 2019 ha organizzato un evento dal titolo “Focus on: attualità nel linfedema e nella terapia anticoagulante”.

Le responsabili scientifiche, dott.sse Nunziata Cassibba e Claudia Pricoco, presidente della stessa sezione, con l’ausilio del comitato scientifico, costituito dalle colleghe Virginia Crisafulli, Giuseppa Curatolo, Ines Paola Monte, Rosalinda Musumeci e Gabriella Torrisi, sono riuscite a catturare l’interesse numerosi fisioterapisti, infermieri  , tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e medici con specializzazioni diverse che quotidianamente si confrontano con pazienti affetti da linfedema che a volte puo’ assumere caratteri invalidanti .

Il convegno si e’ articolato in due sessioni; la prima, moderata da Rosalinda Musumeci  e Nunziata Cassibba ( in sostituzione di Debora Romano), dal titolo “Pianeta Linfedema” si è aperta con la lettura magistrale, tenuta dalla socia prof.ssa Maria Clorinda Mazzarino, che ha esaminato i meccanismi patogenetici, cellulari e molecolari del linfedema. Particolare risalto è stato dato al ruolo del sistema immunitario nelle forme croniche di questa patologia, spesso misconosciuta all’esordio, e alla individualità di risposta nelle diverse forme, prospettando un approccio terapeutico personalizzato.

E’ seguita una brillante relazione del dott. Alfredo Leone  specialista angiologo ed esperto in linfologia che, grazie a una ricca iconografia e a un originale video, ha riferito delle linee guida nazionali e internazionali e delle proprie esperienze nel campo.

La dott.ssa  Antonella Vita Distefano direttore UOC di Pediatria dell’Azienda  ospedaliera per l’emergenza Cannizzaro ha passato in rassegna le forme di linfedema congenito che si manifestano in età pediatrica, malattie rare , con un’attenta revisione critica della letteratura. 

Il dott. Giacomo Failla ha esaminato nei dettagli le forme di linfedema secondario, partendo dalla malattie neoplastica fino alla sindrome post-trombotica, rivolgendo un’attenzione particolare alle ulcere linfatiche  e presentando parte della sua casistica personale .

Dopo un ricco coffee-break, la sessione è continuata sotto la moderazione di Rosaria Sgarlata e Graziella Manciagli con la relazione del dott. Santo Morabito, endocrinologo  che ha riferito come l’obesità sia una delle principali cause di linfedema secondario e ne ha indicato un corretto approccio alimentare.

Il dott. Salvatore Garozzo  specialista angiologo ambulatoriale ASP 3 CT ha discusso sulla terapia farmacologica e fisica del linfedema , soffermandosi in particolare sulle tecniche di bendaggio ; infine  il prof. Antonino Grasso , chirurgo vascolare A.O.U. Policlinico ed esperto vulnologo , ha relazionato sulle ulcere linfatiche , diagnosi differenziale e terapia .

La sessione si è conclusa con una discussione interattiva coordinata dalla dott. ssa Maria Giuseppa Onesta , direttore Unita’ Spinale Unipolare  A.O. Cannizzaro. 

La sessione pomeridiana dal titolo “La gestione del paziente in terapia anticoagulante”, e’ stata moderata da Virginia Crisafulli e Alba Longo, ed e’ stata  impreziosita dalla presenza di specialisti cardio-vascolari e neurologi che operano in ambito ospedaliero-universitario.

 La dott.ssa Maria Giovanna Pennisi  , direttore dell’ U.O.C di Neurologia dell’ A.O. Cannizzaro ha relazionato  sulla terapia anticoagulante orale nella FANV e sulla prevenzione dello stroke; la relazione a seguire del prof. Luigi Di Pino , docente universitario e specialista  angiologo presso AOU Policlinico , ha discusso sulla diagnosi e terapia della trombosi venosa profonda e prevenzione delle complicanze trombo-emboliche.

La prof. ssa Ines Paola Monte  docente universitaria, ricercatrice di Malattie dell’apparato cardiovascolare  ha illustrato le procedure invasive e chirurgiche nel paziente in terapia con anticoagulanti orali e quale  bridging therapy adottare . Infine, la dott.ssa Giuseppa Curatolo specialista ambulatoriale in cardiologia ha prospettato, in base alla sua personale esperienza clinica , la possibilità di adattare le relative terapie ad ogni  singolo paziente.

Anche questa seconda sessione è stata conclusa da un’interessante discussione interattiva, moderata da Alessandro Cristoforo Aiello e Giuseppe Buttò.

Dopo la compilazione del questionario per ottenere i crediti E.C.M., i lavori sono stati chiusi con una soddisfazione generale ,  a testimonianza dell’impegno profuso dagli organizzatori e della capacità di trasmettere ai partecipanti le più attuali indicazioni per un management ottimale dei pazienti con linfedema e con terapia anticoagulante.

FOCUS ON: ATTUALITÀ NEL LINFEDEMA E NELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE CATANIA, 7 GIUGNO 2019

FOCUS ON: ATTUALITÀ NEL LINFEDEMA E NELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE

CATANIA, 7 GIUGNO 2019

Sede: Aula 2 – Padiglione 4 – Azienda Ospedaliero – Universitaria “Policlinico – Vittorio Emanuele” Via Santa Sofia n°78Management Multidisciplinare nel

 

Il convegno “Focus on: attualità nel linfedema e nella terapia anticoagulante”, rivolto ai medici di tutte le specializzazioni e fisioterapisti, si articola in due sessioni: “pianeta linfedema e gestione del paziente in terapia anticoagulante”.

La patologia del sistema linfatico, colpisce secondo una stima fatta dall’OMS circa 300 milioni di persone nel mondo; la prevalenza in Italia sarebbe di circa 350.000 casi di cui il 58% sono secondari ad altre patologie ed essenzialmente correlati al trattamento di patologie oncologiche, mentre il 42% ne rappresenta la forma primaria, localizzata prevalentemente agli arti inferiori. Il sesso maggiormente colpito è quello femminile e l’età in cui maggiormente si manifesta corrisponde alla III-IV decade di vita.

A causa della diagnosi tardiva tale patologia può diventare invalidante, sino a produrre conseguenze deleterie sulla qualità della vita, anche legate alla capacità lavorativa residua con conseguenze economiche relative.

L’introduzione di nuovi e più maneggevoli anticoagulanti orali permette oggi un miglior target nel trattamento e nella prevenzione degli eventi trombo-embolici del sistema cardiovascolare. Tuttavia, se da una parte il medico è diventato meno timoroso nella loro utilizzazione, dall’altra il loro miglior uso deve tener conto della presenza di fattori limitanti che possono rendere difficile la gestione del paziente in trattamento.

Il convegno, mettendo in evidenza nella prima parte gli aggiornamenti sulle linee di indirizzo e linee guida del linfedema, sulla fisiopatologia, sulle complicanze sino alle ulcere di natura linfatica, e nella seconda la gestione della terapia con anticoagulanti orali a medio e a lungo termine per la prevenzione di complicanze invalidanti come lo stroke e l’embolia polmonare, ha l’intento di trasmettere al professionista le attuali indicazioni per il management ottimale del paziente in trattamento.

 

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Le iscrizioni verranno accettate in ordine di arrivo.

L’evento è accreditato per: Medico Chirurgo (tutte le specialità), Tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione Cardiovascolare , Fisioterapisti e Infermieri.

I 8 crediti saranno rilasciati solamente ai primi 100 iscritti (in ordine di arrivo) e subordinata alla loro effettiva presenza.

Resoconto – Management Multidisciplinare nel Trattamento Personalizzato del Carcinoma Mammario

Venerdì 12 aprile 2019 nell’aula “Coro di Notte” del suggestivo Monastero dei Benedettini di Catania, si è tenuto un incontro scientifico, organizzato dalla sezione catanese di AIDM dal titolo “Management multidisciplinare nel trattamento personalizzato del carcinoma mammario – Benessere psicofisico della donna”.

Dopo la registrazione di più di cento partecipanti tra medici, biologi, fisioterapisti, infermieri, tecnici sanitari e psicologi, la responsabile scientifica e organizzatrice dell’evento, Dott. ssa R. L. Musumeci, vice presidente AIDM Catania, ha motivato la scelta dell’argomento, sottolineando come, a livello mondiale, l’incidenza del carcinoma mammario è oggi in continua crescita, ma negli ultimi anni la relativa prevenzione, la diagnosi e il trattamento sono notevolmente migliorati, assicurando alle pazienti un allungamento delle aspettative di vita.

E’ seguito il saluto delle Autorità tra cui quello della Presidente nazionale AIDM, dott. ssa A. Vezzani e della Presidente della sezione catanese, dott.ssa C. Pricoco; erano presenti anche la past Presidente nazionale AIDM, Dott.ssa C. Ermio e la responsabile per l’Italia Sud e Isole, .Dott.ssa G.Plaitano ,nonché la presidente della sezione di Siracusa, Dott.ssa R.Sorce. Ha fatto quindi  seguito l’intervento dell’assessore regionale alla Salute, dott. R. Razza, che ha riferito dell’impegno dell’attuale governo siciliano ad adoperarsi per frenare i numerosi viaggi della speranza al Nord dei malati neoplastici, con lo sforzo di garantire presso le locali strutture pubbliche e convenzionate, una migliore assistenza e una riduzione dei lunghi tempi di attesa per le relative prestazioni clinico-diagnostiche.

La dott. ssa F. Catalano, direttore U.O.C. Multidisciplinare di Senologia presso l’Azienda Ospedaliera Cannizzaro, ha quindi riferito con puntuale chiarezza della rete oncologica in campo senologico che è stata avviata anche in Sicilia, mediante la istituzione di più Breast Units, così come già da tempo attuato in altre realtà nazionali e internazionali.

E’ seguita una sessione dedicata alla diagnosi strumentale, all’odierna chirurgia e alle terapie innovative. La diagnostica è stata affrontata, con estrema capacità di sintesi, dalla radiologa, dott. ssa C. Ravalli, che ha sottolineato l’importanza del corretto inquadramento della patologia mammaria, al fine di un trattamento personalizzato, mediante l’ausilio di un’attenta classificazione e indagine molecolare. “Non è il tempo di preoccuparsi, ma di occuparsi” – ha ribadito la dott.ssa Ravalli.

Il dott. G. Catanuto, chirurgo onco-plastico, ripercorrendo la storia del trattamento chirurgico, passato dalla mastectomia totale alla quadrantectomia e alla tumorectomia, ha riportato le sue molteplici esperienze personali che hanno aiutato, mediante tecniche di chirurgia conservativa, tutte le pazienti da lui curate. Il carcinoma della mammella, in realtà, è una malattia sistemica, che richiede oggi un percorso decisionale complesso e articolato nel suo insieme. La paziente decide insieme al team di medici che devono valutare con la massima attenzione tutte le variabili per garantire alla stessa paziente cure semplici, efficaci ed efficienti.

La Dott.ssa G. Scandurra, oncologo medico, ha introdotto il concetto di malattia metastatica, riferendo della sua quotidiana esperienza in prima linea. A tal proposito ha invitato ad intervenire, per portare la propria testimonianza, una sua paziente che con la lettura di un proprio scritto intitolato “Quel viaggio chiamato CHEMIO” ha suscitato nell’ attento pubblico una commossa e partecipata empatia, come testimoniato dagli scroscianti applausi che hanno accompagnato il suo intervento. La oncologa ha quindi proseguito parlando di alleanza terapeutica che si deve istituire tra medico e paziente; la sinergia risulta infatti indispensabile per ottenere i più benevoli effetti; ha quindi presentato una attenta rassegna dei diversi approcci farmacologici che oggi non possono non tener conto anche di una attenta diagnostica molecolare.

La seconda sessione della giornata  articolata in tre relazioni ,la prima delle quali  sulla prevenzione ed epidemiologia ,tenuta dalla Prof.ssa A. Agodi, Direttore del Dipartimento universitario di Scienze Mediche, Chirurgiche e Tecnologiche avanzate “G.F. Ingrassia  di Catania ,che ha riportato dei dati ,sia italiani che mondiali ,del Carcinoma della mammella ,ricordando che è vero che la mortalità è diminuita, ma è aumentata la incidenza in tutto il mondo.

La prof.ssa T. Mattina ha riferito della Genetica della patologia cui oggi si affiancano anche studi di epigenetica. Con puntuale chiarezza la relatrice ha riportato i risultati del suo gruppo di lavoro che è stato riconosciuto anche dall’assessorato regionale alla Salute e che riunisce periodicamente un apposito comitato a Palermo.

Il dott. F. Leonardi, già direttore della U.O.C. Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda Cannizzaro di Catania, ha relazionato sul modello di dieta mediterranea e tumori in genere, con particolare riferimento alle relative evidenze cliniche e nutrizionali nelle pazienti affette da carcinoma della mammella. La sua relazione, accompagnata da una ricca ed efficace iconografia, è risultata particolarmente interessante e ha fornito numerosi spunti di riflessione.

La sessione pomeridiana è stata aperta dall’intervento della psicologa, dott.ssa E. Ferrante, che ha proiettato un filmato dal titolo “Io donna libera”, interpretato da alcune pazienti, testimoni dirette di una continua e proficua attività di psico-dramma che caratterizza l’attività di sostegno a gran parte delle pazienti.

La prof. ssa P. Travagliante, responsabile della Sez. Storica del Dipartimento di Scienze Umanistiche della Università di Catania, volontaria e vice presidente ANDOS Catania, ha quindi parlato del ruolo della Medicina narrativa e del relativo sostegno che questa nuova disciplina apporta alla psiche delle pazienti neoplastiche sottoposte a terapia farmacologica e chirurgica.

L’ultima sessione ha infine previsto l’intervento del medico legale, Dott. A. Terrasi, responsabile U.O.C. INPS di Catania, che ha riferito della protezione sociale vigente oggi in Italia per il malato oncologico e in particolare per la donna affetta da Ca della mammella. Il relatore, con puntuale attenzione, ha sottolineato il compito del medico legale che deve applicare i decreti legislativi, differenziando il concetto di assistenza e di previdenza sociale, ricordando che esiste il soggetto invalido e non l’invalidità.

Il dott. C. Sciacchitano, specialista in Medicina del Lavoro, ha chiuso il convegno ricordando il ruolo del medico competente, operante sia nelle strutture pubbliche che in quelle private.

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12 Aprile – Management Multidisciplinare nel Trattamento Personalizzato del Carcinoma Mammario Benessere psicofisico della donna

Management Multidisciplinare nel Trattamento Personalizzato del Carcinoma Mammario Benessere psicofisico della donna

A livello globale, l’incidenza del carcinoma mammario infiltrante è in continua crescita, ma negli ultimi anni, la prevenzione, la diagnosi e il trattamento sono migliorati notevolmente e l’aspettativa di vita delle pazienti si è allungata. Nel trattamento di questa neoplasia l’approccio multidisciplinare è diventato ormai necessario e ciò è testimoniato dalla presenza di numerose Breast Unit in tutto il territorio nazionale ed europeo la cui attività deve essere periodicamente sottoposta a valutazione. Lo scopo che questo convegno si propone è quello di trattare in maniera esaustiva gli aspetti preventivi e diagnostico-terapeutico raggiunti senza tralasciare argomenti rilevanti quali il counseling genetico, la comunicazione con la donna affetta da carcinoma mammario, l’importanza degli stili di vita e del miglioramento della qualità della vita, in ambito di prevenzione primaria e terziaria.

“Il tumore del seno è una malattia che incide profondamente anche nella psiche della paziente: dalla difficoltà di scoprirlo all’impatto con la diagnosi, dalla paura della mutilazione fisica e della perdita dell’immagine corporea femminile fino alle terapie farmacologiche e radianti, la storia di un carcinoma mammario segna in modo importante il vissuto personale di una donna. Per questo il rapporto medico-paziente deve diventare una componente fondamentale della cura senologica. Le terapie del futuro nascono dal bisogno di associare, a una maggiore efficacia, il rispetto dei risvolti psicologici e umani.”

Prof. Umberto Veronesi

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Le iscrizioni verranno accettate in ordine di arrivo.

L’evento è accreditato per: Medico Chirurgo (tutte le specialità), Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, Psicologo (disciplina di Psicologia e Psicoterapia), Biologo – Tecnico di Laboratorio Bio-Medico, Fisioterapisti e Infermieri.

I 7 crediti saranno rilasciati solamente ai primi 100 iscritti (in ordine di arrivo) e subordinata alla loro effettiva presenza.

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Abuso infantile: conseguenze e trattamenti in età adulta

Abuso infantile: conseguenze e trattamenti in età adulta” è stato questo il tema centrale dell’incontro organizzato giovedì 13 dicembre 2018, nell’aula Villermosa dell’Ospedale Santa Marta di Catania, dall’associazione provinciale AIDM.

L’evento è stato curato come responsabili scientifici dalle Dott.sse  Tina Cassibba e Claudia Pricoco ,coadiuvate da un apposito comitato, costituito dalle colleghe Linda Musumeci, Maria Grazia Cannarozzo, Caterina Gagliano ,Maria Clorinda Mazzarino e Maria Tarascone .

Dopo la registrazione dei partecipanti e i saluti della Presidente, dott.ssa Claudia Pricoco, sono iniziati i lavori della   manifestazione, accreditata per medici di tutte le specialità, per psicologi ed assistenti sanitari.

La seduta si è aperta con la lettura di un brano, con voce fuori campo, magistralmente offerta dalla vice presidente AIDM, Dott.ssa Linda Musumeci, che ha suscitato viva commozione nell’attento uditorio, come testimoniato dai calorosi e scroscianti applausi che sono seguiti  .

La prof.ssa Maria Signorelli, psichiatra e ricercatrice presso l’Università di Catania, ha svolto, con estrema chiarezza e metodologia scientifica, la sua relazione sulla violenza domestica, sottolineandone gli aspetti che investono il genere femminile, sia in età infantile che in quella adulta, riportando dati personali pubblicati su riviste internazionali.

La dott.ssa Donatella Cocuzza, responsabile del servizio di Neuropsichiatria infantile del Policlinico di Catania, ha riferito, con estrema efficacia comunicativa, della violenza sui minori e degli effetti psicopatologici che si osservano a breve e a lungo termine; le correlazioni tra abuso infantile e comportamenti deviati in età adulta sono infatti oggi fortemente evidenziabili e purtroppo, con elevata frequenza, rilevabili.

La dott.ssa Strano, direttore del servizio di Neuropsichiatria infantile dell’Asp di Catania, ha riportato con notevole incisività la propria esperienza quotidiana, raccolta durante il suo lungo periodo svolto nel servizio ambulatoriale, in collaborazione con magistrati e avvocati, rivelando una profonda conoscenza dei complessi problemi che caratterizzano la violenza sui minori.

Particolarmente brillante l’intervento dello psicologo dott. Sergio Amico che nel suo intervento, arricchito da una attenta ed efficace iconografia, ha definito il concetto di traumi con relative conseguenze e rimedi psicologici. Egli ha sottolineato come la vita è un processo evolutivo che si esplica attraverso il confronto con le diverse difficoltà; gli eventi avversi, se troppo intensi in età infantile, producono traumi psichici nell’adulto e si perpetuano in disagi nel sistema nervoso autonomo che interferiscono gravemente sui processi di autoregolazione.

E’ seguita la intrigante relazione dello psichiatra e psicoterapeuta dott. Gaetano Sisalli, profondo conoscitore delle tecniche psico-analitiche, che ha sottolineato le difficoltà che caratterizzano oggi l’approccio terapeutico, in età adulta, dei pazienti che hanno subìto violenza in età infantile e/o adolescenziale. Particolarmente emozionante il caso clinico da lui riferito di una giovane, abusata in età infantile, che da fidanzata ha rivelato notevoli problemi nell’ambito dell’approccio sessuale; con molta onestà intellettuale, il relatore ha ricordato come non sempre le terapie, farmacologica e/o psicologica, riescono ad ottenere i risultati sperati.

La biologa, dott.ssa Xena Pappalardo ha riferito delle ultime novità, in campo genetico ed epigenetico, sui disturbi causati da fenomeni di abuso sui minori. Introducendo i concetti fondamentali dell’epigenetica come risposta individuale del nostro DNA a micro- e macro- ambiente, la relatrice ha sottolineato come la genetica propone, mentre l’epigenetica dispone. Inoltre ha riportato i dati sperimentali ottenuti dal suo gruppo di lavoro in diversi pazienti abusati e ha sottolineato il ruolo e l’importanza oggi del profilo molecolare dei traumi psichici, ai fini prognostici e terapeutici.

La lunga mattinata si è infine conclusa con l’intervento commovente della prof.ssa Grazia Cosentino, impegnata quotidianamente in una scuola di frontiera di un quartiere disagiato della città. L’insegnante   ha riferito della sua esperienza in una realtà multi-etnica ed ha sottolineato che   soltanto grazie all’aiuto di un team di docenti, assistenti sociali e volontari, i ragazzi che hanno subìto violenze riescono a superare i propri disagi, raggiungendo traguardi insperati.